Dal 1° gennaio 2025, chiunque affitti un immobile per finalità turistiche, anche in forma saltuaria, dovrà dotarsi obbligatoriamente di un Codice Identificativo Nazionale (CIN). Questo codice, introdotto dal Decreto-Legge n. 145/2023, è ormai pienamente operativo grazie all’attivazione del portale BDSR (Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive) a partire dal 3 settembre 2024.
Il CIN rappresenta un passaggio fondamentale nella regolamentazione degli affitti brevi e delle locazioni turistiche in Italia, con l’obiettivo di garantire maggiore legalità, sicurezza e trasparenza nel mercato delle locazioni extra-alberghiere.
Chi è obbligato ad avere il CIN?
Sono tenuti a richiedere il CIN:
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Proprietari o gestori di immobili in affitto breve (sotto i 30 giorni)
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Titolari di strutture ricettive extra-alberghiere (B&B, case vacanze, affittacamere)
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Proprietari di immobili in locazione turistica anche oltre i 30 giorni
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Host che pubblicano annunci su portali come Airbnb, Booking, Vrbo o su siti personali
Il rapporto tra CIN e CIR (Codice Regionale)
Nelle regioni dove è già attivo un Codice Identificativo Regionale (CIR), il nuovo CIN può affiancarlo o sostituirlo, a seconda delle normative locali. Per esempio:
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In Lombardia e Lazio il CIN integra il CIR
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In Regioni come Molise o Calabria il CIN può diventare l’unico codice valido
Il CIN è obbligatorio a livello nazionale, indipendentemente dalla presenza del CIR.
Come ottenere il Codice CIN nel 2025
La richiesta del CIN va effettuata online tramite il portale ufficiale della Banca Dati Strutture Ricettive (BDSR), accedendo con SPID o CIE. La procedura comprende:
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Registrazione sul portale BDSR (https://servizi.turismo.gov.it)
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Inserimento dei dati catastali dell’immobile
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Autocertificazione dei requisiti di sicurezza, tra cui:
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impianti a norma
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estintore portatile
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rilevatore di gas e monossido di carbonio
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segnaletica di emergenza
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Ricezione del codice CIN da esporre:
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all’interno e all’esterno dell’immobile
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in ogni annuncio online
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su tutto il materiale promozionale
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In caso di immobili già registrati con CIR, la codifica CIN viene generata automaticamente, con l’aggiunta del prefisso nazionale “IT”.
Sanzioni per chi non rispetta l’obbligo
L’omessa esposizione o l’assenza del CIN sugli annunci comporta sanzioni fino a 5.000 euro per immobile. Inoltre:
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Le piattaforme digitali possono rimuovere gli annunci non conformi
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Possono scattare accertamenti fiscali e segnalazioni da parte degli enti locali
Dal 2025 il CIN va anche inserito nella Certificazione Unica, nei modelli 730, e nelle comunicazioni da parte degli intermediari digitali.
Perché affidarsi a un Property Manager nel 2025
Con l’aumento della burocrazia e i rischi legati a sanzioni e irregolarità, affidarsi a un servizio professionale di property management per affitti brevi è oggi più che mai strategico. Un buon property manager si occupa di:
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Richiesta del CIN e aggiornamento degli annunci online
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Verifica dei requisiti di sicurezza e normative locali
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Ottimizzazione fiscale e amministrativa
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Gestione completa della struttura e dei contatti con gli ospiti
In un contesto in continua evoluzione normativa, delegare la gestione a professionisti consente di massimizzare i guadagni ed evitare errori costosi.