Se affitti una casa a fini turistici, anche per pochi giorni, sei tenuto per legge a comunicare i flussi turistici. L’obbligo riguarda sia i professionisti (property manager, gestori di strutture ricettive), sia i privati che affittano saltuariamente.
Cosa si intende per “flussi turistici”?
I flussi turistici sono i dati statistici sugli arrivi e le presenze dei turisti. Servono a monitorare il movimento turistico e sono raccolti a livello regionale, poi trasmessi a ISTAT, come previsto dal D.Lgs. n. 322/1989.
Chi deve comunicare i flussi?
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Proprietari che affittano immobili a fini turistici
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Host che pubblicano annunci su Airbnb, Booking, Vrbo, ecc.
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Gestori di B&B, case vacanze, affittacamere, anche non professionali
L’obbligo vale anche per le locazioni inferiori a 30 giorni.
Quando e come va fatta la comunicazione?
Ogni Regione stabilisce frequenza e modalità. Le due casistiche più comuni sono:
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Comunicazione giornaliera (es. Veneto, Emilia-Romagna, Toscana)
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Comunicazione mensile (es. Piemonte, Calabria)
La trasmissione dei dati avviene tramite portali regionali ufficiali, come:
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Turismo5 (es. Lazio, Emilia-Romagna)
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Turistat (Piemonte)
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Ross1000 (Liguria)
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Situr (Toscana)
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Istat Web (alcune Regioni)
L’accesso ai portali avviene con credenziali rilasciate da Comune o Regione. Alcune regioni richiedono anche la registrazione dell’immobile tramite il CIR o CIN.
Quali dati servono?
Al momento della comunicazione vanno forniti:
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Numero di ospiti
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Nazionalità
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Durata del soggiorno (notti)
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Tipo struttura
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Localizzazione catastale dell’immobile (in alcuni casi)
Cosa si rischia se non lo fai?
La mancata comunicazione è una violazione amministrativa. Le sanzioni variano da Regione a Regione, ma possono arrivare fino a 3.000 euro per struttura, secondo quanto previsto dai regolamenti comunali e regionali.
Inoltre, l’inosservanza può comportare ispezioni, sospensione dell’attività o ritiro della licenza
Come mettersi in regola (senza stress)
La burocrazia cambia da Regione a Regione. Per questo sempre più proprietari e host decidono di affidarsi a un property manager professionale, che si occupi anche delle pratiche ISTAT, oltre che della gestione completa della casa.
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